lunedì 26 dicembre 2022

MESSAGGIO DI NATALE 2022 dei Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme


MESSAGGIO DI NATALE 2022
dei Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme



E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, e noi abbiamo visto la sua gloria, la gloria del figlio unigenito del Padre, pieno di grazia e di verità. (Gv 1,14)
Noi, Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme, porgiamo i nostri saluti ai cristiani di tutto il mondo con lo stesso spirito di stupore e meraviglia vissuti dai presenti a Betlemme durante la Natività del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
L’evangelista San Giovanni ci fa sapere che la nascita di Cristo fu la gloriosa manifestazione del Dio Incarnato, il Verbo fatto carne, pieno di grazia e di verità. Ha rivelato all'umanità l'amore profondo e duraturo di Dio per tutto il suo popolo: che l'Onnipotente si è degnato di nascere in mezzo a loro pienamente umano e pienamente divino.
In questo atto di compassione Cristo si è unito alle sofferenze del mondo sopportando con la Sacra Famiglia le numerose lotte quotidiane dell'occupazione. Tra queste, le minacce di violenza, la registrazione forzata, lo sfollamento delle famiglie e l'esistenza come rifugiati in terra straniera.
Dolori e travagli simili continuano ad affliggere il mondo nel nostro tempo, sia in Ucraina, in Armenia, in Siria o in tutta la Terra Santa, per citarne solo alcuni. A questo proposito esprimiamo la nostra particolare preoccupazione per quei fedeli che rimangono come cristiani nella terra della nascita di nostro Signore e che sono oggetto della nostra cura pastorale.
Negli ultimi anni, questi cristiani hanno dovuto affrontare sempre più spesso attacchi al loro libero esercizio della religione, tra cui aggressioni contro la loro persona, profanazione delle loro chiese e cimiteri, restrizioni ingiustificate alla pratica dei loro riti e minacce legali alle loro proprietà e alla gestione dei beni della Chiesa.
Questa atmosfera scoraggiante ha portato a una mancanza di speranza, soprattutto tra i nostri giovani cristiani, che si sentono sempre più spesso non accolti nella terra in cui i loro Padri hanno vissuto ancor prima della nascita della Chiesa a Pentecoste (Atti 2:11). Di conseguenza, molti lasciano la regione per luoghi che offrono maggiori opportunità, diminuendo così la presenza cristiana al di sotto della sua ridotta minoranza del due per cento della popolazione generale.
A questi giovani offriamo il messaggio della nascita di Cristo Incarnato come un faro di speranza, ricordando a tutti noi che il nostro Signore continua a soffrire con noi e per noi, portandoci a una nuova vita nella luce della sua gloria risorta. Inoltre, come Corpo di Cristo che nel suo insieme rappresenta la presenza del nostro Salvatore nel mondo, le nostre chiese continuano a offrire luoghi di conforto, forza e sostegno attraverso i loro servizi pastorali, i ministeri dell'istruzione e della salute, i centri di pellegrinaggio e le opportunità di lavoro significative.
In questo spirito, siamo grati per il fatto che sempre più cristiani di tutto il mondo tornino in pellegrinaggio in Terra Santa. Li incoraggiamo non solo a visitare con riverenza le pietre benedette dei luoghi sacri, ma anche a impegnarsi e a sostenere le "pietre vive", la presenza cristiana locale, le cui famiglie hanno contribuito alla costruzione e alla manutenzione di questi venerabili Luoghi nel corso dei secoli, fino ai nostri giorni.
Allo stesso modo, invitiamo i cristiani di tutto il mondo a sostenere l'adesione allo status quo religioso e a continuare a lavorare e a pregare per una pace giusta e duratura nella terra in cui è nato nostro Signore - così come nelle molte regioni del mondo dilaniate dalla guerra - affinché il benedetto messaggio di speranza proclamato per la prima volta dall'angelo ai pastori di Betlemme si realizzi sempre più in tutta la terra: "Non temete, perché vi porto una buona notizia che sarà fonte di grande gioia per tutto il popolo: oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è il Messia, il Signore. " (Luca 2:10-11).

- Patriarchi e Capi delle Chiese di Gerusalemme



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Fonte: https://www.lpj.org/it/archives/messaggio-di-natale-2022.html

mercoledì 26 gennaio 2022

Lettera degli Ordinari Cattolici ai Capi delle Chiese Cristiane in Terra Santa


Lettera degli Ordinari Cattolici
ai Capi delle Chiese Cristiane in Terra Santa



Su invito di Sua Santità Papa Francesco abbiamo iniziato un cammino importante nelle Chiese Cattoliche in Terra Santa: un sinodo. Sua Santità ha proposto a tutti i fedeli del mondo di impegnarsi in questo sinodo. Si tratta di iniziare un cammino insieme di ascolto reciproco per crescere nella comunione, per rafforzare la partecipazione di tutti e impegnarsi con maggiore entusiasmo nella missione della Chiesa. Camminando insieme comprendiamo una volta di più che non camminiamo da soli.
Lo scopo di questo sinodo è di rinnovare la Chiesa in un momento in cui siamo chiamati ad affrontare così tante crisi in ogni ambito. La pandemia ha avuto i suoi tragici effetti sulla vita della Chiesa. La situazione politica continua a creare numerosi ostacoli alla nostra missione e alla vita dei nostri fedeli. Essi sono stanchi e spesso senza speranza poiché vedono scarso o nessun futuro per i Cristiani nella nostra regione. Abbiamo tutti bisogno di rinnovare le nostre energie, di impegnarci nuovamente nella fede e credere che camminare con Cristo ci conduce verso un orizzonte di speranza.
Sua Santità Papa Francesco ci ha invitati ad impegnarci in questo Sinodo prima di tutto a livello locale fino all’inizio di settembre 2022. In questo periodo le nostre parrocchie, le istituzioni cristiane, le congregazione e i movimenti vivranno insieme il cammino sinodale. Prenderemo nota di ciò che accade in modo da redigere un rapporto esaustivo sullo stato della Chiesa al termine di questi mesi. Ci muoveremo poi a livello regionale, continentale e alla fine a livello internazionale in modo che si possa dare inizio ad un nuovo modo di essere Chiesa, un modo che tiene conto delle richieste e dei doni di ciascun membro del Corpo di Cristo.
Vi scriviamo durante la Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani per confermare il nostro impegno nelle relazioni fraterne, nel desiderio di rendervi noto ciò che stiamo vivendo nelle nostre Chiese. Saremmo felici di condividere con voi quanto stiamo imparando e quanto impariamo da voi, mettendoci in ascolto della vostra saggezza e della vostra esperienza. Papa Francesco ha ripetutamente detto e scritto che i Cattolici hanno molto da imparare dagli Ortodossi a proposito dell’esercizio della sinodalità. Mentre ci accingiamo ad iniziare questo cammino, siamo più consapevoli che mai che noi, tutti insieme, come discepoli di Cristo in questa Terra, che è la Sua casa, siamo chiamati ad essere suoi testimoni. Ricordiamo che il suo più grande desiderio è quello che noi siamo uno (cfr. Gv 17).
In questo Sinodo siamo invitati ad ascoltare più che a parlare. Siamo in ascolto della voce del Signore, quando lo incontriamo nel cammino, della voce dello Spirito Santo come ci raggiunge attraverso le Scritture e nell’incontro con il nostro prossimo. Mettendo l’ascolto al centro del processo sinodale, desideriamo non soltanto rendervi noto questo percorso ma anche ascoltare tutto quello che voi desiderate dirci. Incoraggiamo i nostri sacerdoti a mettersi in contatto con i sacerdoti e i pastori di tutte le comunità cristiane che si trovano nelle loro zone. Siete presenti nella nostra preghiera e nel nostro impegno pastorale, mentre noi tutti ci impegniamo ad incontrare ancora una volta il Signore Risorto per essere rinnovati con una nuova effusione dello Spirito.

I Cattolici in tutto il mondo pregano con tutti i Cristiani affinché il Sinodo possa svolgersi in uno spirito ecumenico:

Preghiera per il Sinodo in occasione della settimana dell’Unità dei Cristiani

Padre Celeste,
come i Magi viaggiarono verso Betlemme guidati dalla stella,
così, con la tua luce celeste, guida la Chiesa cattolica affinché cammini insieme a tutti i cristiani durante questo periodo sinodale.
Come i Magi erano uniti nella loro adorazione di Cristo,
avvicinaci al tuo Figlio e avvicinaci così gli uni agli altri,
in modo da renderci un segno dell'unità che desideri per la tua Chiesa e per l'intera creazione.
Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. Amen

Il Presidente
+ Pierbattista Pizzaballa, OFM
Patriarca di Gerusalemme per i Latini

Il segretario generale
Pietro Felet scj
Gerusalemme, 26 gennaio 2022


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